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Chiesa di Sant’Ippazio

Dettagli del luogo

Chiesa settecentesca

Descrizione

La chiesa attualmente visibile è datata alla metà del XVIII secolo ma ubicata sul sito di una precedente chiesa di origini tardo-cinquecentesche, forse voluta dalla famiglia feudataria degli Arcella, così come recita un’epigrafe sulla navata destra reimpiegata nella tessitura muraria. Il sacro edificio infaLa chiesa attualmente visibile è datata alla metà del XVIII secolo ma ubicata sul sito di una precedente chiesa di origini tardo-cinquecentesche, forse voluta dalla famiglia feudataria degli Arcella, così come recita un’epigrafe sulla navata destra reimpiegata nella tessitura muraria. Il sacro edificio infatti custodisce oggi all’interno opere della seconda metà del ‘500 come il fonte battesimale, l’affresco di Sant’Eligio sul pilastro della navata centrale e la tela della Madonna di Costantinopoli, mentre la tela di Sant’Ippazio è del 1626, così come il suo altare. Nella metà del ‘700 la chiesa fu notevolmente ampliata, assumendo le attuali dimensioni: nella stessa epoca furono realizzati alcuni altari ed eseguite tele, nonché commissionata la pregevole statua lignea del santo patrono a sostituire il mezzo busto del tardo ‘500 ancora oggi esistente. Tra il 2011 e 2012 la chiesa è oggetto di importanti attività di restauro conservativo e riqualificazione. Nei due anni di interventi viene rifatta la pavimentazione, l'impianto elettrico e audifonico; inoltre vengono rinnovate le suppellettili come i banchi e le sedie. Il restauro conservativo ha previsto la pulitura esterna delle facciate dell'edificio e il recupero di tutti gli altari e delle pareti interne della chiesa. La facciata è settecentesca e si compone di due ordini più il fastigio. L’ordine inferiore è delimitato lateralmente da due paraste ed esibisce al centro un portale decorato da motivi vegetali con la data 1758; il secondo ordine è animato dalle due paraste in asse con l’ordine inferiore e da una finestra centrale a lira; in alto il fastigio mistilineo (1791) con al centro una nicchia contenente la statua di Sant’Ippazio. L’interno è diviso in tre navate separate da pilastri che costituiscono la base per le tra arcate a tutto sesto. All’ingresso, sulla sinistra, è posto il prevegole fonte battesimale cinquecentesco decorato con una serie di teste cherubiche. Il primo altare a destra è quello delle Anime Purganti, della seconda metà del ‘700; frontalmente, è posto l’altare barocco della Vergine Addolorata (o dei Sette Dolori), con tela della metà del XVIII secolo. Procedendo, troviamo due altari della seconda metà del XVIII secolo: sulla destra la Madonna del Rosario, sula destra quella del beato Alessandro Sauli. Nel transetto, sulla sinistra è ubicato il seicentesco altare di Sant’Ippazio con tela del 1626, a fronteggiare il settecentesco altare dove oggi è custodita la tela della Madonna di Costantinopoli, di committenza della famiglia Arcella. Il pergamo ligneo è ubicato sull’ultimo pilastro a sinistra della navata centrale, l’organo nel coro alle spalle dell’altare maggiore.tti custodisce oggi all’interno opere della seconda metà del ‘500 come il fonte battesimale, l’affresco di Sant’Eligio sul pilastro della navata centrale e la tela della Madonna di Costantinopoli, mentre la tela di Sant’Ippazio è del 1626, così come il suo altare. Nella metà del ‘700 la chiesa fu notevolmente ampliata, assumendo le attuali dimensioni: nella stessa epoca furono realizzati alcuni altari ed eseguite tele, nonché commissionata la pregevole statua lignea del santo patrono a sostituire il mezzo busto del tardo ‘500 ancora oggi esistente. Tra il 2011 e 2012 la chiesa è oggetto di importanti attività di restauro conservativo e riqualificazione. Nei due anni di interventi viene rifatta la pavimentazione, l'impianto elettrico e audifonico; inoltre vengono rinnovate le suppellettili come i banchi e le sedie. Il restauro conservativo ha previsto la pulitura esterna delle facciate dell'edificio e il recupero di tutti gli altari e delle pareti interne della chiesa. La facciata è settecentesca e si compone di due ordini più il fastigio. L’ordine inferiore è delimitato lateralmente da due paraste ed esibisce al centro un portale decorato da motivi vegetali con la data 1758; il secondo ordine è animato dalle due paraste in asse con l’ordine inferiore e da una finestra centrale a lira; in alto il fastigio mistilineo (1791) con al centro una nicchia contenente la statua di Sant’Ippazio. L’interno è diviso in tre navate separate da pilastri che costituiscono la base per le tra arcate a tutto sesto. All’ingresso, sulla sinistra, è posto il prevegole fonte battesimale cinquecentesco decorato con una serie di teste cherubiche. Il primo altare a destra è quello delle Anime Purganti, della seconda metà del ‘700; frontalmente, è posto l’altare barocco della Vergine Addolorata (o dei Sette Dolori), con tela della metà del XVIII secolo. Procedendo, troviamo due altari della seconda metà del XVIII secolo: sulla destra la Madonna del Rosario, sula destra quella del beato Alessandro Sauli. Nel transetto, sulla sinistra è ubicato il seicentesco altare di Sant’Ippazio con tela del 1626, a fronteggiare il settecentesco altare dove oggi è custodita la tela della Madonna di Costantinopoli, di committenza della famiglia Arcella. Il pergamo ligneo è ubicato sull’ultimo pilastro a sinistra della navata centrale, l’organo nel coro alle spalle dell’altare maggiore.

Modalità di accesso

Ingresso ampio con parcheggio esterno e ingresso per disabili

Indirizzo

Via Sant'Ippazio, 12, 73030 Tiggiano LE

Orario per il pubblico

Orario dei culti

Ultimo aggiornamento: 05/06/2023, 11:43

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