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Torre Nasparo

Dettagli del luogo

Gli spagnoli instaurarono in modo definitivo, il loro dominio sulla Puglia, in seguito alla battaglia di Cerignola, combattuta il 28 aprile del 1503, che segnò la definitiva disfatta dell'armata francese che dominava sull'Italia meridionale.

Descrizione

Una volta effettuata la conquista i nuovi dominatori si preoccuparono di difendere le terre conquistate, insediando a Napoli un viceré e facendo costruire delle opere di difesa; in questo modo poterono mantenere il potere sull'Italia meridionale per circa due secoli. I principali pericoli al vicereame spagnolo venivano, ancora una volta, dal mare: i Turchi padroni dell'Albania, dominavano l'imboccatura dell'Adriatico, i pirati con le ripetute scorrerie, tenevano in continua soggezione le popolazioni costiere. Fu per questo ragioni che gli spagnoli deliberarono di far costruire lungo tutta la costa pugliese 366 torri di vedetta e di difesa. Sembra che la decisione ultima e la realizzazione delle torri debba attribuirsi al viceré Don Pietro di Toledo. Tutte le coste del Regno di Napoli allora furono costellate da queste torri che di giorno, con segnali di fumo, di notte con falò, comunicavano tra loro l'eventuale prospettarsi di un pericolo. Solo lungo le coste della Provincia di Terra d'Otranto ancora oggi se ne possono contare 83. I governanti spagnoli fecero pesare l'onere del mantenimento delle torri direttamente sulle popolazioni, tramite l�esazione di tasse, le cosiddette "impositioni", che ciascun "fuoco" doveva pagare alla Regia Corte. Per quanto riguarda la Torre Nasparo, in un libro dell'abate Pacichelli del 1877, sappiamo che si doveva pagare al Bargello ogni mese 'grana due e cavalli diege'. La torre di Tiggiano viene segnalata da tutte le cartografie e da molti documenti esistenti nell'Archivio di Stato di Napoli, ed è proprio da questi che si ricava la notizia della sua costruzione, avvenuta per ordine del Duca di Alcalà nel 1565; successivamente viene pure menzionata nel 1569 nell'elenco delle Torri della Regia Corte. Queste torri venivano affidate ad un torriero, comandante, che doveva custodirle. Da uno dei documenti citati si sa che il primo torriero della torre Nasparo, nominato nel 1583 fu il caporale spagnolo Gio. Martinez. Nel 1585 viene fatta una stima della torre da parte dei funzionari spagnoli. Nel 1595 risulta essere terriero Ludovico Ernandez, nel 1609 il caporale Gio. Garcia. Nel 1727 viene ancora citata in un altro documento esistente sempre nell'A.S.N. Dopo aver svolto la sua funzione per la quale venne costruita, nel 1777 viene affidata alla custodia degli invalidi, un'associazione assistenziale, ma la torre è ormai inabitabile perché in parte crollata, e ha perso la funzione di vedetta per la quale era stata costruita. Nel 1972 e nel 1975 alcuni studiosi ne hanno fatto una ricognizione per un censimento di tutte le torri di Puglia. La torre Nasparo ha una base troncoconica, il cui diametro alla base è di 11 metri, dal cordolo in su assume una forma cilindrica. Fu costruita con pietre non squadrate e con dime verticali in conci regolari. Dal cordolo in su esistono conci regolari esterni, almeno per la parte ancora esistente. Dal piano agibile si può vedere all'interno una cisterna di circa mt.4x4 con una copertura a botte e le tracce di un colatoio. La torre immersa in uno splendido paesaggio e sfiorata dalla litoranea Otranto-Leuca, comunica visivamente con torre Palane a nord e torre Specchia Grande a sud. Attualmente la torre è di proprietà demaniale, cioè dello Stato, concessa in gestione al Comune di Tiggiano. Nel corso dei secoli ha assunto diverse denominazioni: Figiano, Lizzano, Lissiano, Naspade, Naspre, Naspere, Torre di Naspre, Torre de Naspre, Naspara ed infine Nasparo.

Modalità di accesso

Il luogo dispone di ampio parcheggio nelle vicinanze

Indirizzo

SP358, 73030 Tiggiano LE

Ultimo aggiornamento: 11/03/2024, 13:34

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